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GROTTE DI OLIERO 2004
Cogol dei Siori

 

Martedì 17/02
Finita la campagna esplorativa nella sorgente dell’Elefante Bianco con l’immersione di ieri, le nostre attenzioni si rivolgono alla vicina sorgente Parolini nel comprensorio delle grotte di Oliero. Fortunatamente possiamo continuare ad utilizzare la casa al Ponte Subiolo che ci è servita come quartier generale durante l’esplorazione dell’Elefante Bianco, quindi il grosso del materiale lo lasciamo ben sistemato all’interno della casa, mentre diamo inizio al lavoro di trasporto del materiale necessario per cominciare  i preparativi di esplorazione alla grotta Parolini.

Mercoledì 18/02
Approfittiamo per sistemare un po’ le attrezzature, io vado a Venezia da Aquatica per revisionare qualche erogatore e acquistare del materiale necessario.

Giovedì 19/02
Il tempo è peggiorato, inizia a piovere ma fortunatamente sull’altopiano di Asiago sta nevicando.

Vengono portate in acqua alcune bombole che serviranno in caso di necessità come circuito aperto di soccorso, mentre io corro a Desenzano da Coltri per sostituire il motore a scoppio che genera il movimento del gruppo pompante da 13.000lh.

Venerdì 20/02
Continua a piovere e le previsioni danno brutto tempo fino a lunedì ma la notizia peggiore è l’aumento di quota delle zero termico, significa che potrebbe cadere pioggia anche sull’altopiano.

La piena del 9 di febbraio

Continua fino al 15

Il livello all’interno della grotta

Dopo aver guardato le previsioni, discusso sui rischi di una piena, ecc. prendiamo la decisione di continuare a preparare la grotta per l’esplorazione. Jean Jacques parte con il maialino per portare a 750m dall’ingresso una bombola da 20l di soccorso e uno svolgisagola ma a 500m circa dall’ingresso si ritrova in un groviglio di fili vecchi, rotti e molto pericolosi, decide di lasciare lì solo lo svolgisagola e di rientrare.

Ritorniamo il 21

Sabato 21/02
Sono arrivati a darci una mano Claudio Caramella, Massimiliano Valsecchi…..

Tocca finalmente a me, le condizioni della grotta nonostante tutto sono ancora buone, il freddo a dispetto delle previsioni sembra tenere, la visibilità è ottima considerando che siamo all’Oliero. Parto dal pontile portando tutto con me: due maialini, uno svolgisagola e la bombola da 20l, supero facilmente il laminatoio e raggiungo rapidamente il punto dove Jean Jacques ha lasciato lo svolgisagola. Sistemo il filo, considero che le condizioni sono al limite della percorribilità del resto le piene dell’autunno scorso sono state violente e continuo lasciando qui un maialino e uno svolgisagola. Raggiungo i 780m di distanza, anche se le etichette sono state strappate dalle piene conosco bene la zona perché è il punto finale della topografia, una sorpresa da qui in poi non c’è più filo: una sorpresa perché un subacqueo tecnico mi ha detto di essere arrivato a 1200m qualche mese fa, di piene violente però non ce ne sono state; mi viene da sorridere…..

Lascio il maiale sul masso e -50m e inizio a scendere fino ad arrivare di nuovo sul fondo a -58m attraversando la sala in diagonale, dopo 70m di filo steso sono a -64m di profondità, mi fermo qui, metto al riparo da eventuali piene nascosto tra i massi lo svolgisagola e inizio a rientrare bonificando la galleria dai diversi pezzi rotti di filo.

Raggiunto il maiale lo cavalco e inizio il rientro ma dopo qualche decina di metri mi fermo di nuovo a tagliare i grovigli di filo. Il consumo con il mio circuito semichiuso è irrisorio e posso usufruire del lusso di fare nodi, tagliare fili, ecc. tutto con tranquillità impressionante. Sulla strada del rientro a 600m dall’ingresso mi fermo nuovamente per sistemare un passaggio: il vecchio filo visto da vicino risulta molto rovinato e in certi punti è unito solo da trefoli; meglio sostituirlo.

Arrivato in decompressione decido di lasciare nella grotta sistemandole in posti sicuri al riparo dalle piene tutte le bombole di sicurezza messe nei giorni precedenti: una da 15l a -40m, una da 15l a -21m più 3kg di zavorra supplementare, una da 15l più un maialino e uno svolgisagola a -15m, una da 10l a -9m e una da 15l  a – 6.

Domenica 22/02
Come usciamo dalla casa di Ennio ci accorgiamo che il vento è “fastidiosamente” caldo, continua a piovere, pensiamo al peggio e non appena arriviamo alla sorgente lo spettacolo della cascata bianca d’acqua che fuoriesce dalla diga ci fa capire che la piene è già arrivata.

Nel mentre sono arrivati dal Belgio: Michel Powels, Marc e …………

Rimango tutta la settimana a Valstagna, Massimiliano e il gruppo di Belgi vanno a fare qualche immersione di piacere all’Elefante Bianco e ai Fontanazzi, ma dopo qualche giorno anche queste due sorgenti diventano impraticabili. Il sabato la piena è calata, la visibilità è di appena un metro, ritorniamo all’Oliero per tentare di recuperare i materiali posizionati nei primi 300m di grotta. Io aspetto fuori della grotta mentre gli altri recuperano tutto.

E’ tornato il freddo, ma per tornare in condizione alla Parolini servono almeno altri 15 giorni, in questo periodo con tutta la neve che ancora c’è ad Asiago so che difficilmente li avremo.

Lunedì 23/02
Porto con me una bombola di soccorso e un maialino che mi servirà per la punta nel ramo attivo. Li lascio a 1150m. La visibilità è migliorata di un metro circa. Da 1150m il vecchio filo è ancora integro, lo seguo fino al termine dell’esplorazione a 1455m, attacco lo svolgisagola e decido di rientrare. 90’ di tempo di fondo.

Mercoledì 25/02
Raggiungo i 1150m in 40’, prendo il maialino che avevo lasciato e lo tiro fino a 1455m. Cambio di propulsore e inizio l’esplorazione. La visibilità è sempre di 4m la galleria in questo punto è larga oltre i 10m e alta almeno 4-5m, è difficile avanzare. Il fondo è liscio è ricoperto di sassolini, argilla, ghiaia ogni tanto qualche masso. La profondità si mantiene fissa tra i -45m e i -48m. Rischio di andare a sbattere in un paio di occasioni contro le pareti, questo mi permette di osservarle e dalle forme delle erosioni credo la galleria serpeggi a destra e a sinistra. Dopo 235m di nuova esplorazione decido di fermarmi. In questo punto non riesco a trovare una prosecuzione. Al rientro recupero tutto il materiale che c’era in grotta: una bombola da 20l, il mio relè da 15l, i due maialini utilizzati per la progressione e il maialino di soccorso.

Preparazione prima della punta del 25

Inquadratura del punto di partenza

Ingresso in acqua

Riscaldo la calce

Accendo le luci

Sabato 06/03
Ritorno alla sorgente per un ultimo tentativo, con me e Jean Jacques oggi ci sono: ci sono Gualtiero Naibo, Francesco Boaria e Camillo….

La corrente non è molta ma la visibilità è decisamente scarsa: 3m.

Francesco va in acqua per primo e porta il maiale di soccorso la bombola da 7l la bombola da 5l lo svolgisagola il faro e i piombi oltre il laminatoio.

Vengono rapidamente riposizionate le bombole decompressive mentre io mi preparo per andare il più lontano possibile. Procede tutto bene anche se con il maialino e questa visibilità è quasi difficile seguire il filo, sono costretto ad avanzare un po’ più lentamente del solito.

Raggiungo lo svolgisagola che ho lasciato 15 giorni fa, è lì che mi aspetta, lo sblocco e utilizzando la propulsione del maiale procedo stendendo il filo. In alcuni punti della galleria sembra ci siano 3, 4 fili, in realtà non è così perché tutti quei fili altro non sono che i vari spezzoni di vecchio filo rotti e trasportati dalla corrente.

La visibilità ridotta in una galleria di queste dimensioni non aiuta a trovare la prosecuzione. In qualche occasione durante la progressione sfioro la parete, per fortuna sono sempre riuscito ad evitare di sbattere, attraverso punti della galleria a me sconosciuti probabilmente perché non riesco a mantenere la migliore traiettoria.

Comunque il 7l l’ho posato a 350m e il resto dell’immersione compreso il rientro fino alla bombola deco ho consumato 160bar su un 12l. Stupefacente. Al ritorno mi sono fermato a sistemare il filo in un passaggio.

Naibo viene in acqua dopo 130’, sono già a 6m.

Camillo va a fare un giro nella galleria.

Domani Jean Jacques porterà una bombola da 20l e lo svolgisagola a 800m.

Lunedì 08/03
Immersione per andare a tirare un po di filo nella galleria dell’attivo. Tutto è pronto Naibo porta il maialino che userò in punta oltre il laminatoio. Ieri Jean Jacques ha portato una bombola da 20l e lo svolgisagola grosso a circa 500m dall’ingresso. L’analizzatore di ossigeno funziona solo a led perché si è allagato l’ultima immersione. Parto dopo le 12 fino a poco prima eravamo solo io JJ e Naibo. Arrivo oltre il laminatoio e dopo avrer preso il maiale lo svolgisagola mi accorgo che il relè da 15l non è qui. Penso che JJ lo abbia preso. Cambio gas e inizio a scendere. A -35m mi fermo per lasciare la decompressiva. Arrivo a 500m dove trovo la bombola e lo svolgisagola ma del 15l nessuna traccia. Mi viene in mente che ieri la famosa bombola l’ho fatta portare da Boaria a -30m…….. Continuo trainando il maiale la bombola fino a circa 1100m dove mi sono fermato l’altro ieri. Lascio il maiale la bombola e parto sul vecchio filo. Dopo una ventina di metri il filo è nuovamente rotto. Lo riattacco e riparto. Dopo poco raggiungo il bivio. Il filo è ancora buono. Lo seguo fino al termine della vecchia esplorazione, attacco il filo nuovo e inizio a rientrare dopo 60’. A 90’ sono in deco dopo aver fatto uno stop a -32 a circa 350m dall’ingresso. La visibilità è leggermente migliorata ora ci sono circa 4m di buona visibilità.

Mercoledì 10/03
Raggiungo i 1150m in 40’, prendo il maialino che avevo lasciato e lo tiro fino a 1455m. Cambio di propulsore e inizio l’esplorazione. La visibilità è sempre di 4m la galleria in questo punto è larga oltre i 10m e alta almeno 4-5m, è difficile avanzare. Il fondo è liscio è ricoperto di sassolini, argilla, ghiaia ogni tanto qualche masso. La profondità si mantiene fissa tra i -45m e i -48m. Rischio di andare a sbattere in un paio di occasioni contro le pareti, questo mi permette di osservarle e dalle forme delle erosioni credo la galleria serpeggi a destra e a sinistra. Dopo 235m di nuova esplorazione decido di fermarmi. In questo punto non riesco a trovare una prosecuzione. Ritornato a 1450m cambio maialino, ma dopo 200m di progressione il motore gira a vuoto. Ricambio maiale e ricomincio il rientro. L’aquazepp fatica a trainare la bombola da 15l e il maiale rosa, le batterie sono alla fine e mancano ancora 100m per raggiungere il maialino di soccorso. Raggiunto il piccolo farallon preparo tutto: la bombola da 20l, la bombola da 15l e l’aquazzep li tengo su di me mentre il maiale medio di colore rosa  lo lascio a rimorchio. Avanzo lentamente e con un’accenno di pinneggiata aiuto il maiale a spingere. Arrivato a -45m prendo anche la bombola di soccorso e trascino tutto fino a -21m dove lascio il mucchio pronto per il recupero da parte dei 2 pompieri.

Prima dell'emersione

Uscita dall’acqua

Dopo 130’ arrivo in decompressione. L’immersione in totale dura 310’.

Lo sviluppo totale della grotta risulta ora di 3603m.

Ho utilizzato due circuiti semichiusi Recy01.

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